S. Giovanni della Croce Dottore Mistico

 

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- Note della Conferenza di san Giovanni della Croce del 21 Gennaio 2006:

 

 

 

 

"San Giovanni della Croce,

Maestro di vita spirituale per noi, oggi"

 

 

Il "Principe dei mistici"

"Il venerabile Padre valica il confine davanti al quale sembrano essersi fermati i migliori studiosi (di teologia mistica) (B.M.C. 14, 423).

San Giovanni della Croce è chiamato: "Dottore della Mistica", "Dottore dell'Amore", "Dottore delle notte" ecc. ma soprattutto è il “Principe dei Mistici” per la qualità, contenuto e chiarezza intellettuale del suo insegnamento.

 

Biografia  

1542 Nasce a Fontiveros, piccolo villaggio della Vecchia Castiglia.
1563 Entra nel convento dei Carmelitani, prendendo il nome di Giovanni di San Mattia.  
1567 Ordinato Sacerdote. Incontra Teresa d'Avila.  
1568 Con il nome di Giovanni della Croce, entra nel primo monastero riformato di Duruelo.  
1572 Viene inviato ad Avila.
1577 Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1577 Giovanni della Croce viene imprigionato a Toledo, e nell'agosto 1578 evade e ritorna presso i riformati.  
1582 Dal 1582 al 1588 è Priore del Convento di Granada. In questo periodo scrive quasi tutte le sue grandi opere.  
1591 Nel giugno 1591 viene privato di tutti gli incarichi e costretto ad andare in un monastero lontano. Muore il 13 dicembre 1591.  
  Viene beatificato solo nel 1675 e canonizzato nel 1726.  
  Viene dichiarato Dottore della Chiesa nel 1926.  

   

Opere

Opere maggiori: 

MC, Salita al Monte Carmelo (non bisogna scoraggiarsi alla lettura del 1° capitolo);

NO, Notte oscura;

CS, Cantico spirituale;

FV, Fiamma d'amore viva.  

Opere minori: Poemi, Detti, Consigli di vita, Lettere.  

 

"Dottore di Mistica", perché scrive?

E' "Dottore" in quanto riceve una grazia particolare che gli permette di guidarci, spiegarci ciò che Dio fa in noi, ciò che da noi attende. La "Mistica" descrive le strade che portano l'uomo all'unione con Dio. Egli è Maestro spirituale, accompagnatore spirituale, guida dell'anima nel suo cammino verso l'unione con Dio. I suoi scritti sono quindi rivolti a coloro che egli accompagna nel loro cammino spirituale (fratelli, sorelle, laici) come complemento e aiuto per capire l’azione di Dio in loro e il suo disegno.

L'istruzione che egli imparte, infatti, è importante per formarsi alla via spirituale. Ci fa comprendere il fine della nostra vita spirituale, di tutta la nostra vita, ci mostra le tappe da percorrere, ci descrive l'azione di Dio in noi, ciò che Egli vuole realizzare in noi e ciò che noi dobbiamo fare per progredire. Questo insegnamento comunica anche un discernimento al fine di andare avanti e non essere frenati dagli ostacoli.

 Egli, nell’accompagnare spiritualmente ha notato che le persone di buona volontà, quando si danno generosamente a Dio e incominciano a fare orazione (preghiera del cuore), progrediscono e sperimentano molto presto un cambiamento nella percezione del modo di agire di Dio verso di loro – sembra a loro fare marcia indietro. Questo cambiamento li rende perplessi. Pensano: “Dio è arrabbiato con me”, “ho peccato”, ecc. … quindi fanno fatica e tornano sui loro passi. Mosso da carità pastorale (la carità dell'accompagnatore), egli cerca quindi di spiegare a fondo che cosa accade, stabilire distinzioni e incoraggiare e aiutare a progredire e a superare questo scoglio, a lasciarsi meglio guidare dall'azione di Dio.

 Nei suoi scritti, egli ha la piena coscienza che le sue parole sono gravi, che la sua dottrina è sostanziale. La sua dottrina, il suo insegnamento, sono rari, poco conosciuti. - Da dove trae la sua dottrina? - Da una "saggezza superiore" (si veda la bolla di Dottorato del 1926).

 

I punti fondamentali del suo insegnamento:

1                Cuore del suo insegnamento è la necessità della “Notte”, cioè della purificazione delle radici profonde del nostro essere. Il primo effetto dell’azione dello Spirito Santo in noi è di purificarci per permetterci di progredire. Egli fa passare nel nostro pensare ed agire dalla modalità umana alla modalità divina. Egli sottolinea l’importanza della modalità divina dell'agire nostro e la sua necessità per passare all'età adulta della vita spirituale. Un modo completamente diverso di conoscere Dio, noi stessi, il cristianesimo. San Paolo ne faceva allusione quando diceva:  

"Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?" (1 Cor 3,2)  

                               O anche l’autore della lettera agli Ebrei:  

“Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno vi insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo.” (Eb 5,11-14)  

E’ quindi una “dottrina grave” che san Giovanni della Croce insegna: una certa “aridità” o impressione d’allontanamento di Dio da noi sono sperimentati nella vita spirituale. Essa nasce dal cambiamento nel modo di agire di Dio: ci fa passare dalla “modalità umana” alla “modalità divina” di pensare, di agire.

San Giovanni della Croce ha pietà per le anime, egli prova per loro una compassione immensa. Nel modo di guidare le anime egli raccomanda la pazienza. Dirà che più la guida è santo più sarà mite ed umile con le persone che aiuta.

 

2                Egli, come santa Teresa ci presenta le tappe della vita spirituale. Le descrive, le commenta, ne mostra le articolazioni, i mezzi di discernimento, e il modo di far progredire le persone su questo cammino verso l’Unione con Dio, e anche dopo l’Unione con Dio. Quindi la vita spirituale per lui è un cammino di crescita, con tappe conosciute e delineate. Possiamo trovare nel libro Il Cantico spirituale una descrizione chiara e rigorosa delle tappe della vita spirituale.

a)             Le purificazioni del senso

b)             La purificazione dello spirito

c)             Il fidanzamento spirituale

d)             Il matrimonio spirituale

e)             All'interno del matrimonio, un aumento dell'intensità che porta al fiammeggiare.

 

“Per spiegare più chiaramente l'ordine di queste strofe e far comprendere il cammino solitamente percorso dall’anima per arrivare al matrimonio spirituale, lo stato più elevato, di cui ora, con l'aiuto di Dio, parlerò, si deve osservare che, prima di raggiungerlo, l'anima si è anzitutto esercitata nelle prove e nelle amarezze della mortificazione, non che nella meditazione delle cose spirituali, di cui ha parlato all’inizio fino alla strofa [str. 5] in cui dice: Mille grazie spargendo. Poi è entrata nella via contemplativa, in cui ha attraversato i sentieri stretti dell’amore, come ho raccontato nel susseguirsi delle strofe fino a quella [str. 13] che dice: Distoglili, Amato, in cui è avvenuto il fidanzamento spirituale. Successivamente ha proseguito per la via unitiva, dove ha ricevuto numerose e magnifiche comunicazioni, visite, doni e gioie dallo Sposo. Proprio come una fidanzata, è andata crescendo e perfezionandosi nell'amore di lui, come ha cantato dalla strofa del fidanzamento: Distoglili, Amato, fino alla strofa presente [str. 22], che inizia con: Entrata ormai è la sposa. Non resta, ormai, che celebrare il matrimonio spirituale tra quest'anima e il Figlio di Dio.” (CSB 22,3)

 

Quindi lo scopo della vita cristiana, lo sviluppo normale della grazia battesimale è di arrivare all’unione con Dio, chiamata anche “Matrimonio spirituale”, ecco le parole del Santo:

 

“Come in virtù del matrimonio sulla terra i due sposi formano una sola carne, come dice la sacra Scrittura (Gn 2,24), così, quando si consuma il matrimonio spirituale tra Dio e l'anima, vi sono due nature nell'unico spirito e amore di Dio. San Paolo, adducendo questo paragone, afferma a tale proposito: “Chi si unisce al Signore, forma con lui un solo spirito” (1Cor 6,17). Così, per esempio, quando la luce di una stella o di una candela si unisce e confonde con quella del sole, ciò che brilla non è più la stella o la candela, ma il sole, che contiene in sé unite tutte le altre luci.” (CSB 22,3)

 

3                Giovanni della Croce ci fornisce tutto l'apparato intellettuale che ci serve per comprendere la mistica, quindi pone le Fondamenta della mistica. Ci offre una spiegazione intellettuale della mistica fino alle sue più grandi profondità, ciò che dà la pace dell'intelligenza. Precisione e chiarezza: esse evidenziano l'aspetto scientifico di questa scienza.

 

4                Ci offre un'analisi psicologica della vita spirituale di grande profondità e finezza.

 

5                Fornisce una descrizione approfondita delle vette della vita spirituale, della pienezza della vita spirituale sulla terra. La vetta della partecipazione alla vita stessa di Dio.

 

6                "Dottore dell'Amore", così lo chiama Santa Teresa del Bambino Gesù, che conosce il Cantico spirituale e la Fiamma viva. Le fiamme: il suo Atto d'offerta.

 

7                In San Giovanni, poesia e mistica si fondono in una Poesia, la sua, che non ha eguali in Europa.

 

8                Dogma ed esperienza di Dio si incontrano e si identificano: si comprendono i legami tra dogma e vita spirituale.

 

9                Il metodo della descrizione punta direttamente all'interno, alle profondità dello spirito e descrive ciò che accade. (Santa Teresina a 17 anni scrive: "che tutto si realizzi in me").

                Teresa invece descrive il fenomeno così come lo sente! Essi sono complementari.

             San Giovanni rimanda a Teresa per la descrizione degli stati dell'orazione. Essi sono complementari. Teresina è la sintesi dei due. Non si spiega Teresina senza San Giovanni: rischia di rimanere incompresa.

 

10            Ha una straordinaria comprensione della Bibbia, del Nuovo e dell'Antico Testamento. San Giovanni ci offre una lezione magistrale di "esegesi mistica". Vede nel Testo sacro ciò che noi non riusciamo a vedere.

 

11            Come Maestro, ci insegna la Contemplazione.

 

12            Come Maestro, ci invita a considerare Dio come un SOLE, che non tramonta, che può offrirci un'inestimabile abbondanza di grazie! Dio non è avaro. Ci insegna come ricevere queste grazie.

 

13            La Fiamma viva è scritta per un laico (una vedova)! L'invito alla mistica, a cercare di raggiungere le vette più alte, è indirizzato a tutti.

 

14            Egli dichiara in un certo senso i diritti di Dio e i diritti spirituali dell'uomo. Si veda la sua famosa invettiva contro gli accompagnatori.

 

15            Egli è una guida sicura per arrivare all'Unione con Dio.

 

16            La Fiamma viva è la miglior opera mai scritta sullo Spirito Santo, nella quale sono spiegati i "gemiti inesprimibili"!

 

"Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio." (Romani 8, 26-27)

 

Consigli per leggere le sue opere:

Un consiglio: aprire le sue opere e lasciarsi guidare.

Capita a volte, dopo aver aperto il libro delle sue Opere, di chiuderlo subito. Capita soprattutto con il Primo Libro della Salita del Monte Carmelo o con certi Detti, che sembrano molto duri. Ma bisogna ricordarsi che la ragione di tutto questo rigore ed esigenza è il desiderio di Dio di donarsi totalmente. E' forse meglio cominciare con il Cantico Spirituale, o con le sue Poesie. E' un approccio più "soft".

Santa Teresa del Bambino Gesù l'ha letto quando aveva 17 anni e continuò a leggerlo fino a poco prima della morte. La sua preghiera era: "Che tutto ciò che leggo si realizzi in me!"

 

Due detti (dai Detti di luce e di amore)

59 – Alla fine sarai esaminato sull'amore. Impara ad amare come Dio vuole essere amato e distaccati da te stesso.

12 – Dio desidera da te il più piccolo grado di purezza di coscienza piuttosto che tutte le opere che tu possa compiere.

 

Un Poema:

Cantico spirituale: dialogo tra l'anima e lo Sposo Gesù Cristo. Eccone alcune Strofe.

 

 

1. Dove ti sei nascosto, Amato?

Sola qui, gemente, mi hai lasciata!

Come il cervo fuggisti,

dopo avermi ferita;

gridando, t'inseguii: eri sparito!

 

 

6. Ah! Chi potrà guarirmi?

Alfin, concediti davvero:

e più non mi mandare

da oggi messaggeri,

che non sanno dirmi ciò che bramo.

 

 

15. la quiete della notte

vicina allo spuntar dell'aurora,

musica silenziosa,

solitudine sonora,

cena che ristora e innamora.

 

 

22. Entrata ormai è la sposa

nel giardino ameno desiato

e a suo piacer riposa,

il collo reclinato

sopra le dolci braccia dell'Amato.

 

 

26. Nella segreta cella

io dell'Amato bevvi e,

quando uscita fui in questa valle,

null'altro più sapevo,

perduto era il gregge che pascevo.

 

 

 

 

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Lettura sui Direttori spirituali: Clicca qui: Fiamma Viva B Strofa III,31-62